Promise Land. Gregory Eddi Jones
Published
01/03/22
Artist
Gregory Eddi Jones
Social
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Publisced by
Self Publish Be Happy
Category
Photobook
#photography
#photobook
#GregoryEddiJones
#SelfPublishBeHappy
#journal!
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Sin dal principio il riconoscimento di un’autorialità della fotografia, e quindi del suo valore artistico, è stato in salita, lastricato da detrattori e ampiamente discusso. Se da un lato intellettuali come il poeta Charles Baudelaire definì la fotografia come «ancella della pittura» dall’altro filosofi come Walter Benjamin e artisti come László Mohly-Nagy colsero subito la sua portata rivoluzionaria sia in ambito artistico che socio-politico, vedendo nella riproduzione fotografica un procedimento che avrebbe profondamente cambiato il nostro modo di percepire e interagire con il mondo intorno a noi.
Alla base delle accuse rivolte alla fotografia, e nel contestare al fotografo un qualsiasi valore autoriale, c’era la natura meccanica del mezzo e il suo fine ultimo apparentemente legato alla capacità tecnica di aderente riproduzione del reale. Da qui si sviluppò la falsa convinzione, che spesso ancora oggi persiste nella massa, di una assoluta e incontrovertibile veridicità delle immagini.
L’artista americano Gregory Eddi Jones con la sua opere mette in discussione tali preconcetti evidenziando ciò che l'artista considera la povertà spirituale delle immagini comuni. Il suo libro Promise Land, (edito da SPBH) si basa sul capolavoro modernista di T.S. Eliot, The Waste Land (1922), per creare una sequenza di immagini che riprende da dove il poema ha lasciato quasi 100 anni fa.
Usando fotografie comuni e pubblicitarie come materiale di partenza, Jones impiega strategie di composizione digitale e manipolazione fisica dell'inchiostro per creare un nuovo tipo di immagine, giocando con la comune relazione tra fotografia e verità. Prendendo in prestito le strategie di allusione letteraria di Eliot e la narrazione frammentata, Jones attinge da una serie di ispirazioni, dalle immagini popolari alle illustrazioni delle fiabe al surrealismo, alla mitologia, ai comuni topos pubblicitari e alle tradizioni storico-fotografiche. La sequenza risultante forma una sinfonia visiva, composta da quasi 200 immagini, in armonia con un mondo contemporaneo fratturato e caratterizzato dalla "post-verità". Promise Land rivisita quello che molti considerano il più grande poema del XX secolo, mentre simultaneamente mette in luce l’inganno che la fotografia può essere o fare.
Alla base delle accuse rivolte alla fotografia, e nel contestare al fotografo un qualsiasi valore autoriale, c’era la natura meccanica del mezzo e il suo fine ultimo apparentemente legato alla capacità tecnica di aderente riproduzione del reale. Da qui si sviluppò la falsa convinzione, che spesso ancora oggi persiste nella massa, di una assoluta e incontrovertibile veridicità delle immagini.
L’artista americano Gregory Eddi Jones con la sua opere mette in discussione tali preconcetti evidenziando ciò che l'artista considera la povertà spirituale delle immagini comuni. Il suo libro Promise Land, (edito da SPBH) si basa sul capolavoro modernista di T.S. Eliot, The Waste Land (1922), per creare una sequenza di immagini che riprende da dove il poema ha lasciato quasi 100 anni fa.
Usando fotografie comuni e pubblicitarie come materiale di partenza, Jones impiega strategie di composizione digitale e manipolazione fisica dell'inchiostro per creare un nuovo tipo di immagine, giocando con la comune relazione tra fotografia e verità. Prendendo in prestito le strategie di allusione letteraria di Eliot e la narrazione frammentata, Jones attinge da una serie di ispirazioni, dalle immagini popolari alle illustrazioni delle fiabe al surrealismo, alla mitologia, ai comuni topos pubblicitari e alle tradizioni storico-fotografiche. La sequenza risultante forma una sinfonia visiva, composta da quasi 200 immagini, in armonia con un mondo contemporaneo fratturato e caratterizzato dalla "post-verità". Promise Land rivisita quello che molti considerano il più grande poema del XX secolo, mentre simultaneamente mette in luce l’inganno che la fotografia può essere o fare.








All images © Gregory Eddi Jones, “Promise Land” publisched by Self Publishing Be Happy
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