Pablo López Luz. Baja Moda
Published
20/11/20
Artist
www.pablolopezluz.com
Social
Instagram
Exhibition
MAST Foundation for Photography
Grant on Industry and Work 2020
MAST. BOLOGNA
08.09.2020 – 03.01.2021
www.mast.org
Category
Photography
#photography
#pablolopezluz
#journal!
20/11/20
Artist
www.pablolopezluz.com
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MAST Foundation for Photography
Grant on Industry and Work 2020
MAST. BOLOGNA
08.09.2020 – 03.01.2021
www.mast.org
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Photography
#photography
#pablolopezluz
#journal!
Gli eventi degli ultimi mesi hanno accellerato cambiamenti significativi in molti aspetti della nostra vita quotidiana. Tra questi c’è sicuramente l’abitudine all’acquisto che, per le stringenti restrizioni sanitarie, si è quasi completamente digitalizzata. Piattaforme di shopping online come Amazon o gli e-commerce dei brand, hanno visto un’importante incremento - quasi esclusivo - del loro utilizzo.
Una tra le tante conseguenze che questo fenomeno porterà con sè, c’è sicuramente l’aggravarsi delle difficoltà di negozi di quartiere e di piccoli commercianti al dettaglio che dovranno concorrere ancora di più con i colossi della distribuzione. Sebbene questo aspetto era già profondamente diffuso da diversi anni si era raggiunto un fragile equilibrio, soprattutto grazie alle abitudini della fascia medio alta della popolazione, ma l’impossibilità di uscire di casa e la chiusura forzata delle attività hannp spezzato questa fragile convivenza, lasciando sicuramente un’impronta indelebile nella nostra conquista di una quotidianità post pandemica.
Il settore dell’abbigliamento è quello che nell’ultimo decennio ha visto subire maggiormente le rivoluzioni apportate dall’avvento del fast fashion, di grandi piattaforme di acquisto mondiali e dei brand del lusso. L’impatto di questa globalizzazione digitale dell’acquisto, oltre a produrre una forte crisi della vendita al dettaglio, si espande anche nella filiera artigianale locale che confeziona abiti ma anche tessuti ed accessori, fino ad una totale omologazione estetica a scapito delle tradizioni locali.
Pablo López Luz, nella serie Baja Moda (Bassa moda), ritrae strade e vetrine in Messico, per indagare le metamorfosi e le deformazioni nel settore del commercio che portano alla scomparsa dei cicli locali di produzione e vendita a vantaggio di processi e attori globali. Lopez Luz segue con occhi attenti, perspicaci, i negozi di abbigliamento e le mode locali, fotografa gli ambienti di vendita come fossero piccoli teatri di posa, scenari che consentono di gettare uno sguardo su una cultura popolare che svanisce, scompare gradualmente. La vetrina del negozio si trasforma in una sorta d’interfaccia fra il passato e il futuro, fra l’alta moda e la moda bassa, l’abbigliamento locale, d’uso quotidiano, e le tendenze dei brand internazionali con cui ci identifichiamo, una moda visivamente appariscente, che invade in modo sempre più pervasivo le vie dello shopping e i centri commerciali di tutto il mondo.
Il progetto è attualemente ospitato alla Fondazione MAST di Bologna all’interno del MAST Foundation for Photography Grant on Industry and Work 2020. Il progetto di Pablo López Luz, è uno dei cinque finalisti del concorso biennale promosso dalla Fondazione bolognese, insieme agli autori Aapo Hunta, Alinka Echeverria, Chloe Dewe Mathews e Maxime Guyon.
Una tra le tante conseguenze che questo fenomeno porterà con sè, c’è sicuramente l’aggravarsi delle difficoltà di negozi di quartiere e di piccoli commercianti al dettaglio che dovranno concorrere ancora di più con i colossi della distribuzione. Sebbene questo aspetto era già profondamente diffuso da diversi anni si era raggiunto un fragile equilibrio, soprattutto grazie alle abitudini della fascia medio alta della popolazione, ma l’impossibilità di uscire di casa e la chiusura forzata delle attività hannp spezzato questa fragile convivenza, lasciando sicuramente un’impronta indelebile nella nostra conquista di una quotidianità post pandemica.
Il settore dell’abbigliamento è quello che nell’ultimo decennio ha visto subire maggiormente le rivoluzioni apportate dall’avvento del fast fashion, di grandi piattaforme di acquisto mondiali e dei brand del lusso. L’impatto di questa globalizzazione digitale dell’acquisto, oltre a produrre una forte crisi della vendita al dettaglio, si espande anche nella filiera artigianale locale che confeziona abiti ma anche tessuti ed accessori, fino ad una totale omologazione estetica a scapito delle tradizioni locali.
Pablo López Luz, nella serie Baja Moda (Bassa moda), ritrae strade e vetrine in Messico, per indagare le metamorfosi e le deformazioni nel settore del commercio che portano alla scomparsa dei cicli locali di produzione e vendita a vantaggio di processi e attori globali. Lopez Luz segue con occhi attenti, perspicaci, i negozi di abbigliamento e le mode locali, fotografa gli ambienti di vendita come fossero piccoli teatri di posa, scenari che consentono di gettare uno sguardo su una cultura popolare che svanisce, scompare gradualmente. La vetrina del negozio si trasforma in una sorta d’interfaccia fra il passato e il futuro, fra l’alta moda e la moda bassa, l’abbigliamento locale, d’uso quotidiano, e le tendenze dei brand internazionali con cui ci identifichiamo, una moda visivamente appariscente, che invade in modo sempre più pervasivo le vie dello shopping e i centri commerciali di tutto il mondo.
Il progetto è attualemente ospitato alla Fondazione MAST di Bologna all’interno del MAST Foundation for Photography Grant on Industry and Work 2020. Il progetto di Pablo López Luz, è uno dei cinque finalisti del concorso biennale promosso dalla Fondazione bolognese, insieme agli autori Aapo Hunta, Alinka Echeverria, Chloe Dewe Mathews e Maxime Guyon.






All images © Pablo Lopez Luz
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