Ismaele Nones. Iconografia contemporanea
Published
17/11/2021
Artist
Ismaele Nones
Social
Instagram
Category
Painting
#Lunetta11
#photography
#IsmaleNones
#journal!
17/11/2021
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Ismaele Nones
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Painting
#Lunetta11
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#IsmaleNones
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Nel 1919 Carlo Carrà termina una delle sue opere più significative: Le Figlie di Loth.
In quel periodo il pittore si era avvicinato al movimento artistico Valori Plastici, caratterizzato da una generale tendenza ad un ritorno all’ordine sia culturale che estetico, sostenuto dall’omonima rivista fondata a Roma da Mario Broglio nel 1918. L’artista in quegli anni guarda alla tradizione pittorica trecentesca, evidente nella semplicità degli elementi compositivi e nella scelta iconografica. La spazialità spoglia, i colori intensi e la costruzione austera s’ispirano agli affreschi e alle tavole giottesche, sia per quanto riguarda l’impianto formale ma anche contenutistico, rintracciabili anche nell’opera successiva dal titolo Pino sul mare del 1921.
L'atmosfera enigmatica che caratterizza le due opere di Carrà e la sospensione di ascendenza metafisica, dove l’aspetto aneddotico delle immagini viene bloccato in un’immobilità misteriosa, le ritroviamo oggi nelle opere di Ismaele Nones.
L’artista si aggancia a tale filone estetico che dall’arte bizantina ravennate corre lungo i secoli, attraversando l’arte sacra pre-rinascimentale per poi riemergere tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Nones attinge a piene mani da tale tradizione iconografica, inserendo alcuni elementi contemporanei: «è un’estetica che nell’immaginario italiano è ben nota tutti. Se dipingo un volto di Cristo iconografico, tutti lo riconoscono. Fa parte di un alfabeto visivo comune, che sento mio e allo stesso tempo un po’ tutti lo sentono proprio. Non è necessario che io lo spieghi».Nella sua ricerca artistica Ismaele Nones crea nuovi luoghi, facendo interagire tematiche attuali con linguaggi, tecniche e soggetti attinti dal mondo iconografico. Il sacro si mescola con il profano, l’antico con il contemporaneo. Emergono dalla sacralità dei soggetti temi come la sessualità, la contemplazione e l’alienazione.
Le sue opere sono il risultato di una sorprendente capacità di sintetizzare parte della grande tradizione iconografica italiana con linguaggi e valori contemporanei. Questo grazie alla sua formazione artistica modellata prima all’interno della famiglia grazie al papà iconografo, che gli insegna il mestiere e a confrontarsi con gli affreschi sacri da cui assorbe una precisa tecnica e una fede alla linea, e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Venezia e all’Università Metropolitan University Art and Design a Cardiff in Galles .
Oggi Ismaele Nones è il più giovane degli artisti in scuderia della galleria d’arte contemporanea Lunetta11 a Mombarcaro, nell’Alta Langa, diretta da Claudia Zunino e Francesco Pistoi.
In quel periodo il pittore si era avvicinato al movimento artistico Valori Plastici, caratterizzato da una generale tendenza ad un ritorno all’ordine sia culturale che estetico, sostenuto dall’omonima rivista fondata a Roma da Mario Broglio nel 1918. L’artista in quegli anni guarda alla tradizione pittorica trecentesca, evidente nella semplicità degli elementi compositivi e nella scelta iconografica. La spazialità spoglia, i colori intensi e la costruzione austera s’ispirano agli affreschi e alle tavole giottesche, sia per quanto riguarda l’impianto formale ma anche contenutistico, rintracciabili anche nell’opera successiva dal titolo Pino sul mare del 1921.
L'atmosfera enigmatica che caratterizza le due opere di Carrà e la sospensione di ascendenza metafisica, dove l’aspetto aneddotico delle immagini viene bloccato in un’immobilità misteriosa, le ritroviamo oggi nelle opere di Ismaele Nones.
L’artista si aggancia a tale filone estetico che dall’arte bizantina ravennate corre lungo i secoli, attraversando l’arte sacra pre-rinascimentale per poi riemergere tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Nones attinge a piene mani da tale tradizione iconografica, inserendo alcuni elementi contemporanei: «è un’estetica che nell’immaginario italiano è ben nota tutti. Se dipingo un volto di Cristo iconografico, tutti lo riconoscono. Fa parte di un alfabeto visivo comune, che sento mio e allo stesso tempo un po’ tutti lo sentono proprio. Non è necessario che io lo spieghi».Nella sua ricerca artistica Ismaele Nones crea nuovi luoghi, facendo interagire tematiche attuali con linguaggi, tecniche e soggetti attinti dal mondo iconografico. Il sacro si mescola con il profano, l’antico con il contemporaneo. Emergono dalla sacralità dei soggetti temi come la sessualità, la contemplazione e l’alienazione.
Le sue opere sono il risultato di una sorprendente capacità di sintetizzare parte della grande tradizione iconografica italiana con linguaggi e valori contemporanei. Questo grazie alla sua formazione artistica modellata prima all’interno della famiglia grazie al papà iconografo, che gli insegna il mestiere e a confrontarsi con gli affreschi sacri da cui assorbe una precisa tecnica e una fede alla linea, e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Venezia e all’Università Metropolitan University Art and Design a Cardiff in Galles .
Oggi Ismaele Nones è il più giovane degli artisti in scuderia della galleria d’arte contemporanea Lunetta11 a Mombarcaro, nell’Alta Langa, diretta da Claudia Zunino e Francesco Pistoi.










All images © Stéphane Ruchaud, “Oasis”
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