Port Talbot/ Alecio Ferrari
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www.alecioferrari.com
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Category
Curated Exhibition
Where
Milano, 2019
Press
Vogue Italia
Marie Claire
Collater.al
Exibart
Zero
Vivimilano/Corriere della Sera
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Milano, 2019
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Vogue Italia
Marie Claire
Collater.al
Exibart
Zero
Vivimilano/Corriere della Sera

Port Talbot è il paradigma della città post-industriale.
Cittadina situata nel sud del Galles, con una popolazione di trentacinque mila abitanti, si trova a vivere un’impasse economica e sociale: legata da più di cento anni all’acciaieria da cui dipende, ad oggi non riesce a trovare un’alternativa economica sostenibile.Continue piogge di cenere e un mare non balneabile, lo rendono un luogo critico per la salute dei cittadini, facendo guadagnare a Port Talbot il primato di essere una delle realtà più inquinate di tutto il Regno Unito.Con l’acciaio prima e con il carbone poi, gli abitanti si tramandano la professione di padre in figlio, creando una realtà chiusa e unilaterale: Port Talbot è l’industria e l’industria è Port Talbot.
Il racconto intimo di Ferrari, lontano da una classica documentazione fotogiornalistica, concentra lo sguardo su i luoghi, i paesaggi e le persone della città gallese, cogliendo quel malessere e quell’abbandono comune nelle città industriali postmoderne, e già descritte anzitempo da Michelangelo Antonioni nel film Deserto Rosso del 1964.
Il progetto si porta dietro un’approfondita indagine tanto socio-economica quanto stilistica. Ci sono voluti mesi di preparazione per andare a sviscerare le dinamiche che legano questa cittadina all’acciaieria da cui dipende e per raccontare, attraverso le storie dei suoi abitanti, la relazione tra questi e le conseguenze del suo impatto ambientale.
Il progetto vuole così interrogarsi sul presente e sul futuro di questa realtà, capire e descrivere le relazioni che intercorrono tra la popolazione e l’industria, esplorando i luoghi più significativi tra degrado e abbandono, sottolineando così come l’impatto ambientale non solo abbia dei risvolti economici ma anche sociali.
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Cittadina situata nel sud del Galles, con una popolazione di trentacinque mila abitanti, si trova a vivere un’impasse economica e sociale: legata da più di cento anni all’acciaieria da cui dipende, ad oggi non riesce a trovare un’alternativa economica sostenibile.Continue piogge di cenere e un mare non balneabile, lo rendono un luogo critico per la salute dei cittadini, facendo guadagnare a Port Talbot il primato di essere una delle realtà più inquinate di tutto il Regno Unito.Con l’acciaio prima e con il carbone poi, gli abitanti si tramandano la professione di padre in figlio, creando una realtà chiusa e unilaterale: Port Talbot è l’industria e l’industria è Port Talbot.
Il racconto intimo di Ferrari, lontano da una classica documentazione fotogiornalistica, concentra lo sguardo su i luoghi, i paesaggi e le persone della città gallese, cogliendo quel malessere e quell’abbandono comune nelle città industriali postmoderne, e già descritte anzitempo da Michelangelo Antonioni nel film Deserto Rosso del 1964.
Il progetto si porta dietro un’approfondita indagine tanto socio-economica quanto stilistica. Ci sono voluti mesi di preparazione per andare a sviscerare le dinamiche che legano questa cittadina all’acciaieria da cui dipende e per raccontare, attraverso le storie dei suoi abitanti, la relazione tra questi e le conseguenze del suo impatto ambientale.
Il progetto vuole così interrogarsi sul presente e sul futuro di questa realtà, capire e descrivere le relazioni che intercorrono tra la popolazione e l’industria, esplorando i luoghi più significativi tra degrado e abbandono, sottolineando così come l’impatto ambientale non solo abbia dei risvolti economici ma anche sociali.
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All images: © Alecio Ferrari, Port Talbot
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